Ci siamo mai fermati a pensare cosa si cela dietro alle “cose” (#9) che ogni giorno animano la nostra vita? L’obiettivo di questo blog è proprio andare oltre un semplice oggetto, analizzarne la storia attraverso i vari ambiti del sapere.
Nel realizzare questo blog mi sono imbattuto in un bellissimo aforisma di Dag Hammarskjöld che ho scelto come sottotitolo "Non ci è dato di scegliere la cornice del nostro destino. Però siamo noi a immettere il contenuto" e mi sono reso realmente conto di quanto la "cosa" in esame sia entrata nella cultura popolare: nei più svariati modi di chiamare la cornice (#1.2), la ritroviamo tra i detti e proverbi (#10) ed addirittura nella smorfia napoletana (#13).
Ma è soprattutto dal punto di vista iconografico che la cornice risulta essere efficace: è un simbolo utilizzato dalle
pubblicità (#7) ai film (#11), ancora alle copertine di album musicali (#12) e ai fumetti (#8), dalle icone per applicazioni web (#14) e per sino sui francobolli (#22), oltre che ad essere uno tra gli oggetti di design per eccellenza (#16).
Infine ho realizzato una sorta di "abbecedario" (#22) riassuntivo che mette in luce le parole chiave legate alla cornice a fine di scoprire diverse sfaccettature ed andare oltre la dimensione standard della cosa. Così facendo sicuramente ho ampliato il mio bagaglio culturale ma soprattutto ho imparato che davanti alla cultura e all'apprendimento non ci sono mai dei "paletti".
Questo blog è stato realizzato per il corso di “Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti” tenuto dal Prof. Vittorio Marchis. Politecnico di Torino: corso di Laurea in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, A.A. 2018/19
L’oggetto in esame è una cornice, presente ovunque, dal semplice bilocale di uno studente universitario al più importante museo d’arte, a seconda delle classificazioni e dei vari utilizzi (#6). Ed è proprio in ambito artistico che quest’oggetto assume il suo significato più importante (#1), in quanto essa ha il compito di delimitare un’opera, mettendola in risalto, tanto da diventare essa stessa l’opera (#4). A tal proposito, questa "cosa" è diventata protagonista di saggi e di trattazioni filosofiche (#5) di personalità illustri come Ortega y Gasset e Immanuel Kant, presente anche in importanti bibliografie (#20) come quella di Jackson&Day.
Evolutasi nel tempo (#2), la struttura tecnica della maggior parte delle cornici è standard (#1.3), eventualmente differendo per materiali di composizione (#3). Non a caso sono nate centinaia e centinaia di industrie il cui obiettivo consiste nella produzione di cornici (#18) e moltissimi brevetti sono stati assegnati a coloro che hanno innovato e supportato quest'oggetto (#17) fino a farne un uso proprio, come nel caso di Lev Manovich (#19) che l'ha adattato addirittura all'ambito del digitale e dei mezzi di comunicazione.
Nel realizzare questo blog mi sono imbattuto in un bellissimo aforisma di Dag Hammarskjöld che ho scelto come sottotitolo "Non ci è dato di scegliere la cornice del nostro destino. Però siamo noi a immettere il contenuto" e mi sono reso realmente conto di quanto la "cosa" in esame sia entrata nella cultura popolare: nei più svariati modi di chiamare la cornice (#1.2), la ritroviamo tra i detti e proverbi (#10) ed addirittura nella smorfia napoletana (#13).
Infine ho realizzato una sorta di "abbecedario" (#22) riassuntivo che mette in luce le parole chiave legate alla cornice a fine di scoprire diverse sfaccettature ed andare oltre la dimensione standard della cosa. Così facendo sicuramente ho ampliato il mio bagaglio culturale ma soprattutto ho imparato che davanti alla cultura e all'apprendimento non ci sono mai dei "paletti".
Questo blog è stato realizzato per il corso di “Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti” tenuto dal Prof. Vittorio Marchis. Politecnico di Torino: corso di Laurea in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, A.A. 2018/19